La musica è forse la forma d'arte più fruita, abusata e paradossalmente meno conosciuta.
Da sempre le scuole con un programma serio di educazione musicale si contano sulle dita della mano di un personaggio dei fumetti (che generalmente ne ha solo quattro); bambini e adulti ascoltano - più spesso sentono - quasi costantemente qualcosa che però va riducendosi ad un mero elemento dell'ambiente, ignorandone la grammatica, la sintassi, la poetica, in sostanza il linguaggio.
Un po' come quando Fantozzi era costretto ad assistere a dei cicli di film in cecoslovacco (ma coi sottotitoli in tedesco!) colgono, a volte con frustrazione, altre con indifferenza, solo frammenti di messaggio ; il risultato è, da una parte lo spostamento della fruizione di massa verso musica dai contenuti poveri e per questo ritenuta "facile"; dall'altra, l'incapacità di cogliere appieno la bellezza dei fortunatamente non rari prodotti commerciali di qualità (penso ad esempio alle musiche da film di Ennio Morricone, John Williams, Danny Elfman...).
Ed è così che lo spettatore diventa sempre più un mero consumatore, il messaggio estetico si disperde, la bellezza va sprecata e la società s'imbarbarisce.
Barbarie è proprio questo: organizzare un evento dedicato alla cultura ed alla scuola e proprio in esso mancare di rispetto a dei ragazzi che, in quel preciso momento, di cultura ne stanno producendo. Barbarie è mancare dell'umiltà necessaria ad ascoltare in silenzio un concerto, riconoscendo che in quel momento solo la musica conta.
Da sempre le scuole con un programma serio di educazione musicale si contano sulle dita della mano di un personaggio dei fumetti (che generalmente ne ha solo quattro); bambini e adulti ascoltano - più spesso sentono - quasi costantemente qualcosa che però va riducendosi ad un mero elemento dell'ambiente, ignorandone la grammatica, la sintassi, la poetica, in sostanza il linguaggio.
Un po' come quando Fantozzi era costretto ad assistere a dei cicli di film in cecoslovacco (ma coi sottotitoli in tedesco!) colgono, a volte con frustrazione, altre con indifferenza, solo frammenti di messaggio ; il risultato è, da una parte lo spostamento della fruizione di massa verso musica dai contenuti poveri e per questo ritenuta "facile"; dall'altra, l'incapacità di cogliere appieno la bellezza dei fortunatamente non rari prodotti commerciali di qualità (penso ad esempio alle musiche da film di Ennio Morricone, John Williams, Danny Elfman...).
Ed è così che lo spettatore diventa sempre più un mero consumatore, il messaggio estetico si disperde, la bellezza va sprecata e la società s'imbarbarisce.
Barbarie è proprio questo: organizzare un evento dedicato alla cultura ed alla scuola e proprio in esso mancare di rispetto a dei ragazzi che, in quel preciso momento, di cultura ne stanno producendo. Barbarie è mancare dell'umiltà necessaria ad ascoltare in silenzio un concerto, riconoscendo che in quel momento solo la musica conta.