Ieri pomeriggio sono stato insultato dall’Italia peggiore
pubblicata su facebook da Renato Brunetta - Ministro Pubblica Amministrazione e Innovazione il giorno mercoledì 15 giugno 2011 alle ore 16.08
I fatti, innanzitutto. Ieri pomeriggio ho partecipato al convegno “I Giovani Innovatori”, organizzato nell’ambito della Giornata nazionale dell’Innovazione presso il Complesso della Pelanda nell’ex Mattatoio a Testaccio. Al termine del mio intervento, una signora tra il pubblico ha chiesto di poter prendere la parola. L’ho quindi invitata a salire sul palco, nonostante dovessi recarmi entro pochi minuti al Quirinale per la cerimonia di conferimento del Premio Nazionale per l’Innovazione, alla presenza del presidente Napolitano. Ho però preferito lasciare la sala quando ho capito che la signora intendeva sollevare il problema dei precari nella Pubblica Amministrazione: un argomento non solo estraneo al tema del convegno ma che avrebbe richiesto bel altro tempo e ben altra attenzione. A quel punto da parte di alcuni suoi sodali sono iniziati a volare insulti (“Buffone!”, “Vai a lavorare!”) accompagnati dall’esposizione di un grande striscione di protesta, a riprova di quanto la loro azione fosse stata premeditata con cura a fini mediatici. Da qui il mio duro giudizio su lorsignori (non certo sui precari tout court), che ribadisco con forza: “Siete l’Italia peggiore”.
L’Italia peggiore è infatti quella di quanti – non avendo di meglio da fare – irrompono sistematicamente in convegni e dibattiti per interromperne i lavori, insultare i presenti e riprendere la loro bravata con una telecamerina portatile per poi passare subito il video ai giornali amici (che notoriamente pullulano di precari). L’Italia peggiore è di quanti si nascondono compiacenti dietro questi signori (come Pierluigi Bersani e Leoluca Orlando Cascio), sostenendoli in maniera strumentale pur senza conoscere argomenti e fatti. L’Italia peggiore è quella che usa la Rete come un manganello per agguati squadristici, senza aver nulla da dire. Che pena.
Gentile Brunetta,
riguardando l'ormai famoso filmato, la Sua ricostruzione dei fatti pare tanto l'estremo tentativo di apporre una pietosa pezza all'irreparabile. Poteva funzionare in '1984', con gli articoli di giornale archiviati che una volta bruciati cessavano anche retrospettivamente di esistere, non certo in un mondo in cui esiste internet.
Lei si lamenta di aver ricevuto una decina di migliaia di insulti a seguito dei suddetti fatti. Non ho i dati sul precariato, ma credo che il Suo insulto abbia raggiunto all'istante innumerevoli centinaia di migliaia di persone. Se poi Lei insistesse nel sostenere di essere stato mal interpretato... beh, dovrebbe quantomeno ammettere le gravi carenze dei Suoi skills comunicativi, sia pur consolandosi col fatto che tale limite sia palesemente condiviso con il resto del governo di cui Lei fa parte, premier in testa.
Cordialmente,
Dr. Emanuele Pozzo (medico con ancora un piede nel precariato)