Le imprecazioni blasfeme urtano non poco il mio senso estetico! Vi sono anche altre cose ad infastidirmi, ad esempio il progressivo abbandono del congiuntivo, della forma di cortesia o il disinvolto uso di "piuttosto che" con funzione disgiuntiva. I tatuaggi poi... il loro dilagare come forma di ostentazione (di cosa?!), spesso nella completa inconsapevolezza del loro significato, lo trovo insopportabile. E delle polo col colletto alzato, vogliamo parlarne? Ci sono poi i sandali coi calzini, che neppure il loro essere un classico pluridecennale potrà mai nobilitare. Infine, tutte quelle manifestazioni di disprezzo, ostilità o comunque di mancanza di rispetto nei confronti di chi dichiari di non credere in un'immaginaria entità superiore mi sono almeno altrettanto odiose. Ebbene, di tutti questi comportamenti, solo uno ha rilevanza penale in Italia. Vi dò un indizio: non si tratta dei calzini nei sandali o ci saremmo giocata buona parte del turismo sul Garda.
Superato (vivaddio!) il concetto di 'religione di Stato', mi domando come possa essere giuridicamente sostenibile l'esistenza di una fattispecie quale l'offesa al divino. O meglio, come essa possa essere applicabile in mancanza di un albo delle divinità con annessa lista degli attributi ammessi e vietati per ciascuna di esse! Si pensi ad esempio ai Pastafariani, per i quali il Creatore è un Mostro Volante di Spaghetti: il profeta di tale credo, l'americano Bobby Henderson, lo ha descritto come un'entità costituita da spaghetti and meatballs e noi sappiamo che un buon macinato misto è un ingrediente eccellente per delle polpette saporite. Ergo, attribuire qualità suine al FSM (Flying Spaghetti Monster) non sarebbe affatto blasfemo, anzi... ma provate ad applicare lo stesso ragionamento al dio di Abramo, in tutte le sue versioni!
La bestemmia dovrebbe rimanere confinata all'ambito delle buone o cattive maniere, delle regole sociali e civili. Regole, non leggi. Perché se si accetta che lo Stato abbia giurisdizione su materie come questa, l'idea della sharia non è poi così distante da noi.
Superato (vivaddio!) il concetto di 'religione di Stato', mi domando come possa essere giuridicamente sostenibile l'esistenza di una fattispecie quale l'offesa al divino. O meglio, come essa possa essere applicabile in mancanza di un albo delle divinità con annessa lista degli attributi ammessi e vietati per ciascuna di esse! Si pensi ad esempio ai Pastafariani, per i quali il Creatore è un Mostro Volante di Spaghetti: il profeta di tale credo, l'americano Bobby Henderson, lo ha descritto come un'entità costituita da spaghetti and meatballs e noi sappiamo che un buon macinato misto è un ingrediente eccellente per delle polpette saporite. Ergo, attribuire qualità suine al FSM (Flying Spaghetti Monster) non sarebbe affatto blasfemo, anzi... ma provate ad applicare lo stesso ragionamento al dio di Abramo, in tutte le sue versioni!
La bestemmia dovrebbe rimanere confinata all'ambito delle buone o cattive maniere, delle regole sociali e civili. Regole, non leggi. Perché se si accetta che lo Stato abbia giurisdizione su materie come questa, l'idea della sharia non è poi così distante da noi.